Seconda giornata al TTV di Riccione
Questa volta non posso raccontarvi molto delle insatallazioni o dei video in mostra: sono stato impegnato nella realizzazione della mia installazione dedicata al Living Theatre e all'Utopia, e poi la performance di stasera con Lello Voce e Michael Gross.
A livelllo polemico mondano rimangono le perplessita' di ieri: a chi puo' interessare i video dei teatranti?
Alla inaugurazione della seconda serie di installazioni, a Villa Lodi Foe', ancora una volta solo addetti ai lavori e qualche studente. Infatti e' scattata una bella discussione con alcuni "studenti" sul fatto di realizzare queste opere per un pubblico che non c'e'. Certo che non e' facile "agganciare" il cosiddetto pubblico normale. Specialmente in una "citta'" come Riccione dove pare che non esistano abitanti ma solo "turisti". Probabilmente l'unica possibilita' di far funzionare un festival come questo e' andare piu' a fondo con gli "addetti ai lavori". Ovvero fare in modo che diventi davvero un evento di scambio, di confronto, e di crescita per i video-teatranti almeno europei. Ma allora dovrebbero esserci dei work-shop e la possibilita' di aprire veramente al video-teatro europeo o mondiale. Bisognerebbe anche rompere i confini del "teatro di ricerca" valorizzando le diverse modalita' che hanno i diversi generi teatrali di rapportarsi con il video, la TV, ma anche con le tecnologie piu' in generale ... Certo che c'e' anche bisogno di soldi per fare qualcosa del genere ... e non sono facili da trovare di questi tempi.
Comunque abbiamo fatto la nostra performance "Fast Blood": quattro poemi sul gli orrori di questo inizio millennio. Pare sia andata bene: la quarantina di spettatori sembravano contenti. Ma il senso di questo nostro lavoro si rende evidente tutte le volte che lo facciamo in situazioni "vere". Dove chi organizza e' il portavoce di una comunita' che sente la necessita' di ritrovarsi di fronte ad un evento poetico-teatrale.
Inoltre ho contribuito ad una nuova variazione del programma. Tutti gli altri artisti hanno un incontro-dibattito dedicato al loro lavoro: io invece no. Cosi' ho proposto al Bruschi (direttore del festival) di organizzare un incontro clandestino con Giacomo Verde ... ma lui invece scusandosi ha proposto di porre rimedio alla "svista" organizzando un incontro con me sabato alle 19. Pare che sia un ottimo momento. Pero' i due "critici" che fanno tutte le altre presentazioni (Luca Scarlini e Andrea Nanni) purtroppo, guarda caso, partono sabato mattina. Non c'e' problema, dico io, tanto Andrea Nanni non mi pare che conosca veramente il mio lavoro e a Scarlini gli chiedo di farmi delle domande-considerazioni registrate in video e poi chiediamo ad Anna Maria Monteverdi - che certo mi conosce ;-) - di introdurre-condurre l'incontro. E cosi' pare che si faccia.
Non so adesso se tutto questo vi puo' davvero interessare. Certo che questi fatti mi potrebbero far nascere diverse riflessioni sul rapporto "arte-pubblico-organizzazione-critica" ... ma lasciamo perdere mi pare che nel modo ci sono problemi molti piu' gravi ... o no!?
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