E cosi' finisco il blog di Riccione TTV da Asti
dove stamattina ho fatto le mie Storie Mandaliche per i bambini.
E come immaginavo e speravo e' andata davvero bene anche se erano piu' di 80 (pensavo di non poter superare i 30) e anche se ci sono diversi passaggi che non sarebbero adatti ai bambini, infatti stasera tocca ai "grandi"!! ;-)
Ma torniamo al Riccione TTV.
Come potevasi immaginare la decisione di non premiare nessuno pare che stia scatenando polemiche e discussioni. Bene son contento. Spero che portino a qualcosa di positivo, ovvero ad un potenziamento del TTV.
Eccovi quindi il testo definitivo della giuria
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TTV Festival 17a edizione 2004
Ottava edizione del Premio Riccione TTV-concorso Italia
Verbale della giuria
Riccione, 29 maggio 2004
La giuria dell’ottavo Premio Riccione TTV – Concorso Italia composta da Ciro Giorgini, presidente, Carlo Antonelli, Gioia Costa, Sandra Lischi, Giacomo Verde, Valentina Pellitteri segretaria, dopo aver visionato gli appena nove video proposti dalla commissione di selezione sugli oltre centoventi pervenuti per il Concorso Italia, si rammarica per non aver potuto valutare un campione più rappresentativo delle tendenze nazionali. Notando la provenienza, a vario titolo, di sei prodotti su nove dalla medesima area geografico-culturale esprime la propria perplessità sui criteri di scelta e di esclusione adottati dalla commissione selezionatrice.
Questo elemento, unito alla non eccellenza delle opere finaliste, ha portato la giuria alla decisione unanime di non assegnare alcun premio, limitandosi a rilevare gli aspetti positivi di tre dei lavori visionati.
Jack e il fagiolo magico di Bruna Gamberetti e Lino Greco: per la gradevole compresenza di elementi diversi e l'interessante composizione visiva che combina con leggerezza repertori anche lontani tra loro.
Roccu di Anna de Manincor: per le qualità ritmiche e formali del montaggio, la grazia e l'essenzialità del linguaggio video e audio in rapporto ai contenuti.
Le ore di Danilo Conti: per la libera irriverenza del tessuto narrativo, per l'imprevedibilità dello spostamento del centro visivo, per l'uso controllato e non lezioso delle immagini slabbrate e artificiali.
Tuttavia, vista la brevità della selezione di finalisti, la giuria ha voluto documentarsi sul resto dei lavori pervenuti, sorpresa dall'assenza di linguaggi innovativi e di altri territori attraversati dal videoteatro, come la video danza, la documentazione di spettacoli teatrali, il backstage, i laboratori, la video arte e il teatro televisivo; tutti di pertinenza del festival Riccione TTV, unico riferimento nazionale dell'area.
Dopo aver visto per estratti o per intero la totalità delle opere candidate al concorso, la giuria ha rilevato l'esistenza sommersa di una realtà vitale e varia. Esistono infatti autori in grado di modulare le proprie creazioni in funzione delle tecnologie usate o di inventare nuove modalità di rappresentazione del teatro in video.
Di fronte alla puntuale imprevedibilità di trasformazione dei linguaggi del videoteatro la giuria invita all'uso di criteri di selezione più aperti e possibilmente non assistiti da testi con finalità persuasive; suggerisce un maggiore investimento nelle attività di promozione del concorso ed una maggiore curiosità nelle scelte, anche attraverso più ampi ed eterogenei gruppi di valutazione.
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Un ultima recensione dal TTV la faccio per l'installazione-performance dei Fanny & Alexander-A.Zapruder.
Vi ricordate le mie prerplessità sulla cinematografizzazione dei "neo-teatranti"??
Ebbene l'istallazione che si intitola "Rebus per Ada" casca come come il cacio sui maccheroni. L'opera consiste nella proiezione di un filmino, con tanto di macchina da proiezione ben in evidenza. Le immagini sono "rebus animati" ispirati al romanzo "Ada" sul quale da tempo stanno lavorando i Fanny. Che dire ... la situazione e' carina e piacevole: anche se non riesce a decifrare nemmeno un Rebus non si e' colti da frustrazione. Alla fine della proiezione rimane comunque il dubbio sul senso della cosa. Per fortuna c'e' un cartoncino che spiega il tutto, anche le soluzioni dei rebus, altrimenti, almeno per me, sarebbe rimasto davvero un enigma insoluto! :-)
E poi :) :) :)
mi viene da "farneticare": siccome tanti teatranti non si preoccupano della reale presenza del pubblico in sala (ovvero potrebbe anche non esserci che tanto lo spettacolo "funziona" (???) lo stesso) adesso si mettono a "fare cinema" che cosi' almeno lo spettacolo "puo' funzionare" anche senza la presenza di attori, ovvero performance di "assenze per assenze"; ecco qua' realizzato il vero "teatro virtuale", e addirittura senza elettronica: basta chiamare "installazione teatrale" la reimpaginazione di immagini filmiche!! :-) :) :)
per ora e' tutto
salutoni
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